Nina e il segreto del riccio di Felicioli e Gagnon

Domenica 16 Febbraio
17:30 - 18:00
2025-02-16 17:30:00 2025-02-16 18:00:00 Europe/London Nina e il segreto del riccio di Felicioli e Gagnon Nina ha un papà che le racconta e disegna storie prima di dormire. Arriva però il momento in cui questa tradizione viene interrotta. Non solo perché cresce ma soprattutto perché il genitore è preoccupato perché la fabbrica in cui lavorava ha chiuso l’attività. Con l’aiuto del coetaneo Mehdi, che si trova in una situazione analoga, e con il supporto del riccio che il padre le aveva disegnato, mette in atto un piano per trovare il denaro che il direttore della fabbrica aveva rubato portandola così alla chiusura. Felicioli e Gagnon tornano a parlare della realtà facendo uso dell’inventività che l’animazione consente. I due registi non hanno mai dimenticato di raccontare momenti di vita reale facendo uso dell’animazione. Entrambi sono nati professionalmente nel prestigioso studio Folimage. In Un gatto a Parigi hanno preso le mosse dal disagio psicologico di una bambina che ha smesso di parlare dopo l’uccisione del padre poliziotto mentre in Phantom Boy, al centro della vicenda, c’era un ragazzino sottoposto a chemioterapia il cui corpo aveva la facoltà di sdoppiarsi potendo così sventare un attentato informatico. Questa volta al centro troviamo un’amicizia interculturale tra Nina e Mehdi finalizzata al tentativo di risolvere il problema della disoccupazione dei genitori. Nina vede l’umore del padre cambiare e la fine del piacere dell’ascolto serale di fiabe, anch’esse con un addentellato con la realtà come quella del riccio che aveva finito con l’entrare in fabbrica. L’animaletto diventa il suo consigliere particolare non senza averci prima mostrato, in una sequenza che si rifà ai primi cartoon, le sue vicissitudini per trovare un lavoro. Chi meglio di un essere dotato di fastidiosi (per gli altri) aculei può comprendere quanto possa essere frustrante non avere un lavoro? C'entro - Supercinema

Nina ha un papà che le racconta e disegna storie prima di dormire. Arriva però il momento in cui questa tradizione viene interrotta. Non solo perché cresce ma soprattutto perché il genitore è preoccupato perché la fabbrica in cui lavorava ha chiuso l’attività. Con l’aiuto del coetaneo Mehdi, che si trova in una situazione analoga, e con il supporto del riccio che il padre le aveva disegnato, mette in atto un piano per trovare il denaro che il direttore della fabbrica aveva rubato portandola così alla chiusura.

Felicioli e Gagnon tornano a parlare della realtà facendo uso dell’inventività che l’animazione consente.

I due registi non hanno mai dimenticato di raccontare momenti di vita reale facendo uso dell’animazione. Entrambi sono nati professionalmente nel prestigioso studio Folimage. In Un gatto a Parigi hanno preso le mosse dal disagio psicologico di una bambina che ha smesso di parlare dopo l’uccisione del padre poliziotto mentre in Phantom Boy, al centro della vicenda, c’era un ragazzino sottoposto a chemioterapia il cui corpo aveva la facoltà di sdoppiarsi potendo così sventare un attentato informatico.

Questa volta al centro troviamo un’amicizia interculturale tra Nina e Mehdi finalizzata al tentativo di risolvere il problema della disoccupazione dei genitori. Nina vede l’umore del padre cambiare e la fine del piacere dell’ascolto serale di fiabe, anch’esse con un addentellato con la realtà come quella del riccio che aveva finito con l’entrare in fabbrica. L’animaletto diventa il suo consigliere particolare non senza averci prima mostrato, in una sequenza che si rifà ai primi cartoon, le sue vicissitudini per trovare un lavoro. Chi meglio di un essere dotato di fastidiosi (per gli altri) aculei può comprendere quanto possa essere frustrante non avere un lavoro?

Tag: cinema

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