proiezioni h16.45 e h21
Tre anni dopo il sensazionale successo de La stranezza, Roberto Andò ci riprova con L’abbaglio e conferma la stessa squadra del film precedente per continuare a raccontare e rileggere il passato dell’Italia con l’obiettivo sempre valido di costruire un ponte semantico per dialogare con il presente e la condizione contemporanea di un paese che sembra sempre più in balia degli eventi. Motivo che spinge il regista a insistere sul valore della speranza e nello sguardo dei giovani per ricominciare a immaginare un futuro che appaia come tale, condizione essenziale per realizzarlo nella pratica.
Dopo il successo de La Stranezza, il regista Roberto Andò torna a dirigere lo straordinario trio attoriale
formato da Toni Servillo, Salvatore Ficarra e Valentino Picone, combinando con sapienza dramma e
commedia, e accompagnandoci in un nuovo viaggio emozionante e pieno di avventura.
Ma veniamo innanzitutto alla vicenda, che mescola fatti reali con vicende completamente immaginate: maggio 1860. Al seguito di Giuseppe Garibaldi e dei suoi Mille s’imbarca verso la Sicilia anche l’integerrimo colonnello Vincenzo Giordano Orsini. Al reclutamento dei garibaldini si presentano due siciliani, Domenico e Rosario, cialtroni perdigiorno che fingono di essere motivati da sentimenti nazionali ma che in realtà sono soltanto interessati a prendere un passaggio per tornare a casa. Al primo scontro bellico i due, spaventati, si danno alla fuga e alla diserzione. Orsini va su tutte le furie, e mentre gli uomini di Garibaldi hanno vita dura fra una battaglia e l’altra, Domenico e Rosario finiscono per nascondersi presso un convento di suore…
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