IL GIORNO DELL'INCONTRO

Sabato 21 Dicembre
18:30 - 20:15
2024-12-21 18:30:00 2024-12-21 20:15:00 Europe/London IL GIORNO DELL'INCONTRO Regia: Jack Huston Attori: Michael Pitt, Nicolette Robinson, John Magaro, Phillip Johnson Richardson Distribuzione: Movies Inspired Nazione: USA 2023 Genere: Drammatico Durata: 105 minuti Orari ven 20 - sab 21 - dom 22: 18.30 lun 23: 21.00 Acquista o prenota il biglietto online  Trama del film In attesa di combattere un incontro al Madison Square Garden, Mikey Flanaghan, ex pugile di origini irlandese tornato a combattere dopo anni di lontananza dal ring, decide di sistemare i conti in sospeso della sua vita. Dalla mattina alla sera, l'uomo attraversa New York ripensando con dolore al passato (l'abbandono forzato della boxe, l'alcolismo, l'incidente che l'ha portato in prigione, la fine del matrimonio...) e incontrando le persone che ama: un amico di famiglia che lo aiutò dopo il suicidio della madre; un amico prete; l'ex moglie e la figlia nel frattempo diventata adolescente; il padre che lo sempre maltrattato. L'incontro sarà per Mikey l'occasione per dare un senso alla sua esistenza... Trailer Commento Il giorno dell’incontro è un film sul pugilato a tutti gli effetti, anche se il pugilato occupa una parte irrisoria della sua durata: perché da che cinema è cinema i film sul pugilato sono film che parlano sempre di altro, e quasi sempre questo altro è un riscatto di qualche tipo. Tentato o realizzato. Che Huston abbia deciso di girare il suo film in bianco e nero è poi un chiaro riferimento a quanto fatto da Scorsese in Toro scatenato, ma c’è da ringraziare il cielo per il fatto che il primo regista non abbia voluto cercare di emulare il secondo, andandosi a schiantare contro il muro delle ambizioni eccessive. No, il bianco e nero - che, per paradosso, si vena appena di colore nei vari flashback che si inseriscono nel racconto - è per Huston funzionale a dare, a ragione, l’idea di un film e di un cinema che sono classici, fuori dal tempo frenetico del presente; è funzionale al tono malinconico e emotivo della vicenda che racconta. Non c’è solo il bianco e nero: ci sono i volti degli attori, tutti scelti con cura, dal protagonista Michael Pitt fino a quei personaggi che vedi solo in un paio di inqiuadrature, passando per gente come Steve Buscemi, John Magaro, l’immenso Joe Pesci, protagonista muto di una scena di grande intensità nel ruolo del padre di Mike. C’è una città che è lontana da ogni luce della ribalta, e raccontata solo nelle sue realtà più marginali e proletarie. Tutto sembra, insomma, evocare il fantasma di un cinema che è quello della New Hollywood, e un’idea springsteeniana di Stati Uniti e di americani (anche se ad aprire il film è un brano del Sixto Rodriguez cui è dedicato il bellissimo documentario Sugarman). Se poi pensiamo che il titolo del film è lo stesso di quello del primo corto di Stanley Kubrick, che faceva una cronaca documentaristica simile a quella pensata da Huston, il cerchio si chiude.  E però forse proprio quest’ultimo indizio è anche la spia di quello che potrebbe essere il problema principale, e unico, di questo film. Che è un film che nasce da passioni e intenzioni chiare e sincere ma che, declinandole in maniera un poco programmatica, rischia di dare l’impressione di essere eccessivamente costruito, e un po’ troppo prevedibile. Ma l'eccesso di Huston è eccesso di generosità. E alla fine Mike trova la sua redenzione, e noi spettatori, specie di fronte al ricordo, o l’allucinazione, di una lezione di vita di suo padre, troviamo la nostra piccola ma utile commozione. Perché alla fine dei conti Il giorno dell’incontro è un film di perdenti che però hanno saputo mantenere, o ritrovare, una bussola morale. Qualcosa che oggi appare smarrito da tutti: a volte più da chi vince che da chi perde. (Federico Gironi - Comingsoon) #film #cinema #arte #cultura #spettacolo #drammatico Cinema Mariani
  • Regia: Jack Huston
  • Attori: Michael Pitt, Nicolette Robinson, John Magaro, Phillip Johnson Richardson
  • Distribuzione: Movies Inspired
  • Nazione: USA 2023
  • Genere: Drammatico
  • Durata: 105 minuti
  • Orari

    ven 20 - sab 21 - dom 22: 18.30

    lun 23: 21.00

    Acquista o prenota il biglietto online 

Trama del film

In attesa di combattere un incontro al Madison Square Garden, Mikey Flanaghan, ex pugile di origini irlandese tornato a combattere dopo anni di lontananza dal ring, decide di sistemare i conti in sospeso della sua vita. Dalla mattina alla sera, l'uomo attraversa New York ripensando con dolore al passato (l'abbandono forzato della boxe, l'alcolismo, l'incidente che l'ha portato in prigione, la fine del matrimonio...) e incontrando le persone che ama: un amico di famiglia che lo aiutò dopo il suicidio della madre; un amico prete; l'ex moglie e la figlia nel frattempo diventata adolescente; il padre che lo sempre maltrattato. L'incontro sarà per Mikey l'occasione per dare un senso alla sua esistenza...

Trailer

Commento

Il giorno dell’incontro è un film sul pugilato a tutti gli effetti, anche se il pugilato occupa una parte irrisoria della sua durata: perché da che cinema è cinema i film sul pugilato sono film che parlano sempre di altro, e quasi sempre questo altro è un riscatto di qualche tipo. Tentato o realizzato. Che Huston abbia deciso di girare il suo film in bianco e nero è poi un chiaro riferimento a quanto fatto da Scorsese in Toro scatenato, ma c’è da ringraziare il cielo per il fatto che il primo regista non abbia voluto cercare di emulare il secondo, andandosi a schiantare contro il muro delle ambizioni eccessive. No, il bianco e nero - che, per paradosso, si vena appena di colore nei vari flashback che si inseriscono nel racconto - è per Huston funzionale a dare, a ragione, l’idea di un film e di un cinema che sono classici, fuori dal tempo frenetico del presente; è funzionale al tono malinconico e emotivo della vicenda che racconta. Non c’è solo il bianco e nero: ci sono i volti degli attori, tutti scelti con cura, dal protagonista Michael Pitt fino a quei personaggi che vedi solo in un paio di inqiuadrature, passando per gente come Steve Buscemi, John Magaro, l’immenso Joe Pesci, protagonista muto di una scena di grande intensità nel ruolo del padre di Mike. C’è una città che è lontana da ogni luce della ribalta, e raccontata solo nelle sue realtà più marginali e proletarie. Tutto sembra, insomma, evocare il fantasma di un cinema che è quello della New Hollywood, e un’idea springsteeniana di Stati Uniti e di americani (anche se ad aprire il film è un brano del Sixto Rodriguez cui è dedicato il bellissimo documentario Sugarman). Se poi pensiamo che il titolo del film è lo stesso di quello del primo corto di Stanley Kubrick, che faceva una cronaca documentaristica simile a quella pensata da Huston, il cerchio si chiude.  E però forse proprio quest’ultimo indizio è anche la spia di quello che potrebbe essere il problema principale, e unico, di questo film. Che è un film che nasce da passioni e intenzioni chiare e sincere ma che, declinandole in maniera un poco programmatica, rischia di dare l’impressione di essere eccessivamente costruito, e un po’ troppo prevedibile. Ma l'eccesso di Huston è eccesso di generosità. E alla fine Mike trova la sua redenzione, e noi spettatori, specie di fronte al ricordo, o l’allucinazione, di una lezione di vita di suo padre, troviamo la nostra piccola ma utile commozione. Perché alla fine dei conti Il giorno dell’incontro è un film di perdenti che però hanno saputo mantenere, o ritrovare, una bussola morale. Qualcosa che oggi appare smarrito da tutti: a volte più da chi vince che da chi perde. (Federico Gironi - Comingsoon)

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Tag: arte, cinema, teatro / spettacoli

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