L'ALBERO

Martedì 15 Aprile
21:00 - 22:32
2025-04-15 21:00:00 2025-04-15 22:32:00 Europe/London L'ALBERO Regia: Sara Petraglia Attori: Tecla Insolia, Carlotta Gamba, Cristina Pellegrino, Carlo Geltrude, Beatrice Modica Distribuzione: Fandango Nazione: Italia 2024 Genere: Drammatico Durata: 92 minuti Orari mar 15: 21.00 Ospiti in sala, prima della proiezione, la regista Sara Petraglia e la protagonista Tecla Insolia Acquista o prenota il biglietto online  Trama del film Bianca ha 23 anni, dovrebbe frequentare l'università, ma non ci va mai. Ha poche ossessioni: il tempo che passa, la droga e Angelica. Da quando vivono insieme, tutto corre più veloce. Anche la loro amicizia, tra amore e dipendenza. Bianca ha un quaderno su cui scrive appunti per i suoi libri, ma vorrebbe annotarci altro: che perdiamo tutto continuamente e che alla fine, forse - tra le strade notturne di Roma e l'albero che si intravede, muto, dalla finestra di casa - niente andrà perduto. Trailer Commento L'opera prima di Sara Petraglia convince per la sua naturalezza nel raccontare due ragazze poco più che ventenni in cerca di se stesse.  Uno dei pregi maggiori dell'opera prima di Sara Petraglia - sì, la figlia dello sceneggiatore Sandro e non se ne parli più - è la schiettezza, sic et simpliciter. Perché è un pregio? Perché raccontare con semplice naturalezza, senza approcci moralistici, senza giudicare, due donne di vent'anni o poco più, Bianca e Angelica, è qualcosa di inedito e, in certa misura, di scandaloso. Raccontare cioè l'inedia quasi assoluta di due personaggi (anche se Bianca sta scrivendo tre romanzi contemporaneamente - su amore, amicizia e cocaina - il paradosso è che probabilmente non ne scriverà nessuno) che si trascinano, da una parte, in un luogo ben preciso, il quartiere Pigneto di Roma con, sullo sfondo in uno scorcio pasoliniano del Mandrione, sempre quell'albero - un pino - irraggiungibile, così vicino ma così lontano, e, dall'altra, in un tempo piccolo, mossi solo dalla ricerca e dal consumo delle droghe, ma senza nessuna 'euphoria', è qualcosa che rompe con qualsiasi confortevole narrazione recente. In più, per una volta il film dà un senso alle due parole un po' vuote - sguardo femminile - perché, oltre che a quello della regista (e della montatrice Desideria Rayner, dell'autrice della fotografia Sabrina Varani...), è chiaro che appartenga anche alle due protagoniste nel cui orizzonte di eventi l'elemento maschile è pressoché assente così come quello degli adulti vissuti solo come dei bancomat.  In questo senso c'è un film, uscito da poco, Diciannove di Giovanni Tortorici, che è un po' l'esatto contraltare de L'albero. Tutt'e due poi hanno in comune uno straordinario lavoro sulla geografia dei luoghi in cui si svolgono, in una sorta di topografia dei sentimenti e delle situazioni che sa molto di nouvelle vague.  Certo la riuscita del film, che si muove su corde che è un attimo pizzicare male, è dovuta alla naturalezza della sceneggiatura ma, soprattutto, all'adesione totale ai personaggi delle due interpreti, Tecla Insolia, sempre più sorprendente (qui come una specie di sosia della cantante Ariete che nelle sue canzoni scrive «hai 18 anni e non sai dove aggrapparti. Non sai con chi parlare, non sai di cosa farti») e Carlotta Gamba in un ruolo fantasmatico. Perché tutto sembra muoversi e partire da Bianca che, non a caso, ha un quaderno in cui appunta qualsiasi dettaglio per i suoi fantomatici libri. Che sia questo un omaggio al bellissimo libro del 1978 "Ore perse. Vivere a sedici anni" che Caterina Saviane pubblicò a 18 anni prima di morire per overdose pochi anni dopo? Siamo di fronte insomma all'identificazione di due donne che, alla fine, sembrano essere una sola (l'autrice stessa?).  Geografia e cocaina. Sono questi i due spazi in cui si perdono Bianca e Angelica («noi perse senza un perché», sempre Ariete anche se la regista sembra avere altri punti di riferimento musicali riesumando il Sergio Endrigo di "Lontano dagli occhi" e, soprattutto, i Diaframma di "Io ho te") e proprio il racconto dell'assunzione naturale della droga rimanda cinematograficamente a quello presente in Amore tossico di Claudio Caligari (mentre non c'è alcun legame con un film, sempre con due protagoniste in giro per la Capitale, come Avere vent'anni di Fernando Di Leo che si apre con il celebre incipit: «Avevo vent'anni... Non permetterò a nessuno di dire che questa è la più bella età della vita»). In questo senso c'è una libertà e un coraggio, anche a livello produttivo (basta autocensure!), che sorprende, perché la (bianca) cocaina, con il suo apparecchiamento, è quasi un elemento neutro, già dato, è così e basta, senza costrutti sociologici (il film ne è completamente privo anche rispetto all'alta borghesia di provenienza di Bianca, alla loro omosessualità, alla loro generazione...), è inizio e fine di un vagabondare che porta le due ragazze, o il loro specchio, anche a Napoli in uno splendido detour leopardiano proprio come lo è profondamente Bianca che si domanda, definitiva: «Perché siamo tutti tristi?». (Pedro Armocida - MYmovies) #cinema #arte #cultura #spettacolo #film #drammatico #presentazione #conferenza #dibattito Cinema Mariani
  • Regia: Sara Petraglia
  • Attori: Tecla Insolia, Carlotta Gamba, Cristina Pellegrino, Carlo Geltrude, Beatrice Modica
  • Distribuzione: Fandango
  • Nazione: Italia 2024
  • Genere: Drammatico
  • Durata: 92 minuti
  • Orari

    mar 15: 21.00

    Ospiti in sala, prima della proiezione, la regista Sara Petraglia e la protagonista Tecla Insolia

    Acquista o prenota il biglietto online 

Trama del film

Bianca ha 23 anni, dovrebbe frequentare l'università, ma non ci va mai. Ha poche ossessioni: il tempo che passa, la droga e Angelica. Da quando vivono insieme, tutto corre più veloce. Anche la loro amicizia, tra amore e dipendenza. Bianca ha un quaderno su cui scrive appunti per i suoi libri, ma vorrebbe annotarci altro: che perdiamo tutto continuamente e che alla fine, forse - tra le strade notturne di Roma e l'albero che si intravede, muto, dalla finestra di casa - niente andrà perduto.

Trailer

Commento

L'opera prima di Sara Petraglia convince per la sua naturalezza nel raccontare due ragazze poco più che ventenni in cerca di se stesse.  Uno dei pregi maggiori dell'opera prima di Sara Petraglia - sì, la figlia dello sceneggiatore Sandro e non se ne parli più - è la schiettezza, sic et simpliciter. Perché è un pregio? Perché raccontare con semplice naturalezza, senza approcci moralistici, senza giudicare, due donne di vent'anni o poco più, Bianca e Angelica, è qualcosa di inedito e, in certa misura, di scandaloso. Raccontare cioè l'inedia quasi assoluta di due personaggi (anche se Bianca sta scrivendo tre romanzi contemporaneamente - su amore, amicizia e cocaina - il paradosso è che probabilmente non ne scriverà nessuno) che si trascinano, da una parte, in un luogo ben preciso, il quartiere Pigneto di Roma con, sullo sfondo in uno scorcio pasoliniano del Mandrione, sempre quell'albero - un pino - irraggiungibile, così vicino ma così lontano, e, dall'altra, in un tempo piccolo, mossi solo dalla ricerca e dal consumo delle droghe, ma senza nessuna 'euphoria', è qualcosa che rompe con qualsiasi confortevole narrazione recente. In più, per una volta il film dà un senso alle due parole un po' vuote - sguardo femminile - perché, oltre che a quello della regista (e della montatrice Desideria Rayner, dell'autrice della fotografia Sabrina Varani...), è chiaro che appartenga anche alle due protagoniste nel cui orizzonte di eventi l'elemento maschile è pressoché assente così come quello degli adulti vissuti solo come dei bancomat.  In questo senso c'è un film, uscito da poco, Diciannove di Giovanni Tortorici, che è un po' l'esatto contraltare de L'albero. Tutt'e due poi hanno in comune uno straordinario lavoro sulla geografia dei luoghi in cui si svolgono, in una sorta di topografia dei sentimenti e delle situazioni che sa molto di nouvelle vague.  Certo la riuscita del film, che si muove su corde che è un attimo pizzicare male, è dovuta alla naturalezza della sceneggiatura ma, soprattutto, all'adesione totale ai personaggi delle due interpreti, Tecla Insolia, sempre più sorprendente (qui come una specie di sosia della cantante Ariete che nelle sue canzoni scrive «hai 18 anni e non sai dove aggrapparti. Non sai con chi parlare, non sai di cosa farti») e Carlotta Gamba in un ruolo fantasmatico. Perché tutto sembra muoversi e partire da Bianca che, non a caso, ha un quaderno in cui appunta qualsiasi dettaglio per i suoi fantomatici libri. Che sia questo un omaggio al bellissimo libro del 1978 'Ore perse. Vivere a sedici anni' che Caterina Saviane pubblicò a 18 anni prima di morire per overdose pochi anni dopo? Siamo di fronte insomma all'identificazione di due donne che, alla fine, sembrano essere una sola (l'autrice stessa?).  Geografia e cocaina. Sono questi i due spazi in cui si perdono Bianca e Angelica («noi perse senza un perché», sempre Ariete anche se la regista sembra avere altri punti di riferimento musicali riesumando il Sergio Endrigo di 'Lontano dagli occhi' e, soprattutto, i Diaframma di 'Io ho te') e proprio il racconto dell'assunzione naturale della droga rimanda cinematograficamente a quello presente in Amore tossico di Claudio Caligari (mentre non c'è alcun legame con un film, sempre con due protagoniste in giro per la Capitale, come Avere vent'anni di Fernando Di Leo che si apre con il celebre incipit: «Avevo vent'anni... Non permetterò a nessuno di dire che questa è la più bella età della vita»). In questo senso c'è una libertà e un coraggio, anche a livello produttivo (basta autocensure!), che sorprende, perché la (bianca) cocaina, con il suo apparecchiamento, è quasi un elemento neutro, già dato, è così e basta, senza costrutti sociologici (il film ne è completamente privo anche rispetto all'alta borghesia di provenienza di Bianca, alla loro omosessualità, alla loro generazione...), è inizio e fine di un vagabondare che porta le due ragazze, o il loro specchio, anche a Napoli in uno splendido detour leopardiano proprio come lo è profondamente Bianca che si domanda, definitiva: «Perché siamo tutti tristi?». (Pedro Armocida - MYmovies)


#cinema #arte #cultura #spettacolo #film #drammatico #presentazione #conferenza #dibattito

Tag: arte, cinema, teatro / spettacoli

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